Tiziana Contu
Haiga – dalla parola al gesto
Eleganza. Essenzialità. Quotidianità.
Sono questi gli elementi cardine della tradizione giapponese, riflessi nel genere poetico popolare degli haiku, una forma d’arte che resiste ai secoli: poche parole per attivare un processo di memoria e ricordo. Questi elementi sono riportati visivamente dagli haiga ( 俳画 “Haikai disegno”), lo stile di pittura che rappresenta gli haiku (俳句).
All’origine della cultura nipponica, le definizioni dei colori non erano indicate attraverso una gamma di sfumature ma incluse all’interno di precise categorie, basate sulla temperatura (brillante e freddo) e sulla dicotomia (oscurità e luce). La policromia nelle opere di Tiziana Contu è ridotta nel rispetto di questi dogmi.
L’haiga risuona in tutto il fascino del mondo orientale, filtrato dallo stupore degli occhi occidentali di Contu. Sibilline e meditate, le parole di una letteratura antica si imprimono nel lavoro dell’artista, la quale rispetta con rigorosa metodicità e con un impianto fisso e seriale il continuo susseguirsi dei versi.
All’interno di un allestimento fluido e dal ritmo consequenziale, ad imitazione di quello poetico, rintracciamo una semplicità di forma nelle opere stesse, composte da carta, filo di cotone, fil di ferro.
Nella laboriosità del gesto del cucire, l’artista non sconfina in una lettura autoreferenziale o solitaria, bensì riporta e trascrive una memoria antica, collocando il proprio lavoro a favore di un bilanciamento sapiente del suono dei versi e di una resa visiva contemporanea, immediata e rispondente al contenuto. Il filo penetra nella fragile carta per incidere le parole e reggere le materie, incredibilmente sospese.
Haiga, dalla parola al gesto – Tiziana Contu
testo critico di Elena Calaresu e Alice Deledda
dal 2 al 19 dicembre 2021, dal giovedì alla domenica, dalle 18 alle 20.
Ingresso libero.
Evento realizzato con il contributo della Direzione Generale Educazione Ricerca e Istituti Culturali del Ministero della Cultura, Assessorato alla Pubblica Istruzione della Regione Autonoma della Sardegna, Servizio Cultura del Comune di Cagliari e Fondazione di Sardegna.