Sulla strada di Etty: itinerario umano e spirituale di una donna.
Etty Hillesum in attesa di Auschwitz
Etty Hillesum in attesa di Auschwitz
In occasione della Giornata della Memoria 2025, la Fondazione Siotto dedica un approfondimento alla figura di Etty Hillesum, scrittrice polacca di origine ebrea, autrice de “Diario 1941-1943”.
All’inizio del Diario, Etty è una giovane donna di Amsterdam, intensa e passionale. Legge Rilke, Dostoevskij, Jung. È ebrea, ma non osservante. I temi religiosi la attirano, e talvolta ne parla. Poi, a poco a poco, la realtà della persecuzione comincia a infiltrarsi fra le righe del diario. Etty registra le voci su amici scomparsi nei campi di concentramento, uccisi o imprigionati. Un giorno, davanti a un gruppo sparuto di alberi, trova il cartello: «Vietato agli ebrei». Un altro giorno, certi negozi vengono proibiti agli ebrei. Un altro giorno, gli ebrei non possono più usare la bicicletta. Etty annota: «La nostra distruzione si avvicina furtivamente da ogni parte, presto il cerchio sarà chiuso intorno a noi e nessuna persona buona che vorrà darci aiuto lo potrà oltrepassare». Ma, quanto più il cerchio si stringe, tanto più Etty sembra acquistare una straordinaria forza dell’anima. Non pensa un solo momento, anche se ne avrebbe l’occasione, a salvarsi. Pensa a come potrà essere d’aiuto ai tanti che stanno per condividere con lei il «destino di massa» della morte amministrata dalle autorità tedesche.
Ne parlano Giuseppe Baturi, Arcivescovo di Cagliari, e Aldo Accardo, storico, lunedì 27 gennaio alle ore 16.
Partecipazione gratuita.
Evento realizzato con la collaborazione della Diocesi di Cagliari e Comitato Grandi Eventi.